Report Krzysztof Piatek, tutti i numeri del suo girone di andata

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Krzysztof Piatek è l’oggetto dei desideri del Milan. E’ lui l’uomo che nei piani della dirigenza rossonera potrà sostituire Higuain al centro dell’attacco. Il suo girone d’andata al debutto in Serie A, con la maglia del Genoa, è stato da incorniciare. A 23 anni, l’attaccante polacco, ha numeri da primo della classe e margini di miglioramento notevoli, che lo rendono un pezzo pregiato del mercato.

Vediamo i numeri di Piatek nella sua prima mezza stagione in Italia.
Ha disputato 19 partite, di cui 18 da titolare e una da subentrante, per un totale di 1594 minuti. Le reti realizzate sono 13, 2 su calcio di rigore, ovvero più della metà del totale realizzati dal Genoa. Meglio di lui ha fatto solo Cristiano Ronaldo, ma ha beneficiato di 4 tiri dal dischetto. Piatek ha una media realizzativa di 0,7 gol a partite, uno ogni 123 minuti.

Giocatore di temperamento e dalla forte carica agonistica, ha ricevuto fin qui 5 cartellini gialli, nessun rosso. Ha come primo obiettivo la conclusione in porta, calcia in media 4,1 volte verso il portiere avversario, ma predilige agire all’interno dell’area di rigore. Sono 2,9 le conclusioni dall’interno dell’area, 0,3 le conclusioni dall’area piccola.

Ha una media di 15,7 passaggi a partita, con una precisione del 73,2%. Quasi una volta a partita, 0,8 di media, è protagonista di un passaggio chiave per un suo compagno. I passaggi non sono propriamente il suo punto forte, è nato per fare gol.

Questi numeri, ma soprattutto quelli notevoli relativi ai gol fatti, hanno fatto lievitare la sua quotazione. Preziosi in estate l’ha pagato 4 milioni, oggi tranfermrkt lo attesta a 15, ma il Milan, per strapparlo al Genoa deve mettere sul piatto più del doppio. Si parla di prestito oneroso con diritto di riscatto a 40 milioni. Niente male per uno che pochi mesi fa era ancora sconosciuto al grande pubblico!

Un investimento non da poco, che potrebbe rivelarsi col tempo un piacevole azzardo, anche se l’ambiente rossonero, negli ultimi tempi, non è stato sempre positivo per valorizzare talenti.

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