Se si pensa al doping si immagina a sostanze che possano in qualche modo migliorare le prestazioni fisiche di un atleta, che ricorre a scorrettezze farmacologiche per avere un vantaggio nei confronti degli avversari. Eppure due settimana fa è stato squalificato Geir Helgemo, campione di bridge, numero uno al mondo, trovato positivo al testosterone.
Helgemo, 49 anni, nato in Norvegia, ma portacolori del Principato di Monaco nei tornei internazionali, si era sottoposto ad un controllo a Orlando, in Florida, il 29 settembre del 2018. Immediatamente è scattata la squalifica della Commissione antidoping della Wbf , Federazione mondiale di bridge, riconosciuta ufficialmente dal Comitato olimpico internazionale.
Helgemo dovrà stare fermo fino al 20 novembre del 2019, quando avrà scontato la squalifica di un anno, ed è costretto anche a pagare 3.659 euro come rimborso delle spese processuali per il comitato antidoping.