Un guerriero, combattente nato. Questo è stato Sandro Mazzinghi, uno dei pugili più amati dagli italiani, campione mondiale dei superwelter. E’ nato a Pontedera il 3 ottobre 1938 e nella stessa città si è spento il 22 agosto del 2020.
Sandro da ragazzino segue le orme del fratello maggiore Guido, anche lui pugile, medaglia di bronzo all’Olimpiade di Helsinki nel 1952 e Campione d’Italia, che sarà anche il suo allenatore. I due andavano in palestra di nascosto dalla madre, che mai avrebbe voluto che i loro figli praticassero la boxe.
Nella nazionale italiana debutta nella categoria dei superwelter alla fine degli anni ’50. Ma lì è chiuso da un certo Nino Benvenuti. Passa professionista a settembre del 1961 disputa i suoi primi incontri tra i pesi medi.
La sua carriera svolta il 5 aprile del 1963, quando batte ai punti il quotato statunitense Tony Montano, al Palazzo dello Sport di Roma. Il 5 maggio 1963 al Vigorelli di Milano, batte anche il fortissimo Don Fullmer per KO tecnico all’ottava ripresa, a seguito di tre atterramenti nello stesso round.
Questi importanti risultati gli valgono la designazione a primo sfidante per il titolo dei pesi medi junior contro il campione statunitense Ralph Dupas. Il 7 settembre 1963 al Velodromo Vigorelli di Milano, Mazzinghi mette subito le cose in chiaro. Già alla prima ripresa Mazzinghi centra l’avversario con un gancio destro. Dupas si riprende e accetta lo scambio, ma gioca sporco e con delle testate, che gli costano due richiami dall’arbitro provoca una ferita all’arcata sopraccigliale del pugile italiano. Alla nona ripresa un destro d’incontro di Mazzinghi manda al tappeto Dupas. Lo statunitense si rialza al sei ma l’arbitro Neuhold non lo ritiene in grado di proseguire. Sandro Mazzinghi è Campione del Mondo dei medi junior, il quarto italiano, dopo Carnera, D’Agata e Loi a indossare una cintura mondiale di pugilato.
In quegli anni gli italiani volevano una sfida tra Mazzinghi e Nino Benvenuti. Sandro si sposa nel gennaio 1964 ma, dopo soli dodici giorni di matrimonio, mentre era in macchina con la sua donna in una strada resa viscida dal temporale, perde il controllo della vettura e l’auto si schianta contro un albero. La moglie Vera muore sul colpo; Sandro è sbalzato fuori dall’abitacolo e si salva, ma riporta una frattura della scatola cranica e il labirinto auricolare chiuso. Questo incidente ha forti ripercussioni anche sulla sua carriera e in molti additano a questo evento le sconfitte patite nei mesi a seguire.
Il 18 giugno del 1965 Mazzinghi perde il confronto con Benvenuti per KO al sesto round. Sandro non perdonerà mai ai suoi manager di aver organizzato il match nonostante le sue condizioni non ottimali. Ma lui da toscanaccio testardo non si sarebbe mai tirato indietro dalla competizione. Nino si aggiudica, tra le polemiche, anche la rivincita. Al Palasport di Roma, il 17 dicembre, di fronte all’elite dello spettacolo e del cinema italiano, Benvenuti ottiene la vittoria ai punti, con uno scarto strettissimo, con il verdetto giunto dopo un’ora di attesa. Dopo quell’episodio Mazzinghi e Benvenuti non si sono parlati per 40 anni.
Messa da parte la delusione, Mazzinghi riparte da capo, rincorrendo e conquistando prima il titolo Europeo nel 1966, poi il mondiale, quando, il 26 maggio del 1968, batte a San Siro Ki-Soo Kim, con un autentico capolavoro in 15 riprese.
Sarà campione fino a ottobre, quando l’americano Freddie Little gli strappa la cintura, ma non la gloria che ha saputo conquistarsi con il sudore e la grinta.