Annemiek Van Vleuten, l’epopea di un’eroina moderna

Condividi:

Ad un passo dalla cima dell’Olimpo all’Inferno in meno di un secondo. Il sogno a cinque cerchi e la caduta. Poi la lenta risalita, la costanza che sono i grandissimi sanno avere. Il titolo mondiale a cronometro e poi sempre più su, in un’escalation di prestazioni e successi, fino al tetto del mondo. Annemiek van Vleuten nello Yorkshire ha toccato il cielo con un dito. Ha staccato tutte le avversarie, indossato la maglia a strisce della campionessa iridata ed è salita sul gradino più alto del podio con al collo la medaglia d’oro.

Poco più di tre anni fa, ai Giochi Olimpici di Rio 2016 cadde mentre era in testa, battendo violentemente il capo contro il cordolo a bordo strada. La scena di lei a terra, immobile, era inquietante. Ricoverata d’urgenza, i medici ipotizzavano che non potesse più riuscire a camminare a causa dei danni alla spina dorsale. Annemiek riportò una grave commozione cerebrale e la frattura di tre vertebre.

Per fortuna l’incidente non ha pregiudicato la sua carriera, anzi, se possibile, l’ha resa più forte. A un mese dal rientro, la van Vleuten ha vinto il Giro del Belgio. A poco più di un anno da quel giorno maledetto, ai mondiali di Bergen, Annemiek van Vleuten ha conquistato la medaglia d’oro nella cronometro, emozionando tutti gli appassionati di ciclismo.
Il capolavoro assoluto ai mondiali in Inghilterra. A quasi 37 anni, la fuoriclasse olandese è scattata a 105km dal traguardo, sui 150 totali, e si è involata da sola verso il traguardo aggiungendo l’ennesima perla a una carriera straordinaria.

Immagine

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *